giovedì 28 febbraio 2013

Un ingrediente per due: la farina di castagne



Ed eccoci già arrivati al secondo appuntamento con la rubrica del mese "un ingrediente per due".
Stavolta qui si parla di...rullo di tamburi! Farina di castagne.
E se state pensando si tratti di un argomento autunnale vi sbagliate perchè, come troverete spiegato nella dettagliatissima scheda che anche stavolta ha fatto la mia dolce metà (?!) (anzi, a tal proposito specifico che io non è che sono qui a mettere le scarpe ai millepiedi nè sono un fungo parassita, è solo che casualmente siamo partite con due prodotti della sua zona che mi ha portato lei e quindi non è che potessi scrivere io a sproposito (tra l'altro, ma quanto son stata furba a fare una rubrica del genere con una che abita tra la Liguria e il Piemonte, terra ricca di ogni ben di Dio? D'altronde mica l'ho scelta a caso. Porella lei che invece è cascata un po' male dato che io abito in una zona ricca più che altro di cemento e smog...))]]] 
Dicevamo, le castagne fresche sono sì autunnali, ma le secche, ora che vengono raccolte, essiccate, sbucciate, tritate, confezionate e spedite si finisce e a febbraio.
E quindi insomma, più in stagione di così non si poteva essere.

E comunque, la farina delle castagne di Calizzano che mi ha portato Serena è favolosa. Ha una grana diversa dalle solite farine che si trovano in commercio. E' più, come dire, rustica e saporita, con quel che di croccantino che si sente sotto i denti. Una vera meraviglia.
E poi insieme a quel pacco, come se non bastasse, mi ha portato anche una confezione del prodotto lavorato, ovvero dei biscotti .
Spariti in tempo zero. 
Anche se poi in realtà, più del sapore, la cosa che mi ha colpito sono stati gli ingredienti.
Solo farina, burro, uova e zucchero.
Praticamente mai vista una lista tanto corta su un prodotto confezionato. 
Ma allora cazzarola, se le cose semplici e naturali si possono fare, perchè è sempre così complicato trovarle? Perchè ogni volta che vado a far la spesa devo spendere più tempo a legger le etichette che manco a passare in cassa di sabato pomeriggio con 3 carrelli? Ma è possibile che tutti pensano solo al profitto e basta?
Ma poi, più che altro, per collegarmi anche a quello che scrive Serena, ma è possibile che alla fine gira e rigira salta fuori che pure all'Ikea mi hanno dato le polpette che nitriscono?? Ma è veramente possibile che, proprio voi? Voi, che al self service mi fate anche il menù biologico per i bambini??
Eddai. Vi avrei perdonato se ci aveste messo un po' di segatura ma invece checazzo, proprio Varenne dovevate farmi mangiare?? 

Tornando a noi, a qui, dove almeno c'è la certezza di mangiare cose sane (o almeno così si spera), per quanto riguarda le ricette questo mese abbiamo proposto entrambe due frolle anche se, dai Sere, non volevo dirtelo, ma come si fa a pubblicare due crostate???!! Mannaggia ma cosa penseranno poi i lettori??? ;)
Per arrivare alla mia torta finale sono partita dai sapori classici che tradizionalmente vengono abbinati alle castagne, che tanto in cucina ormai non si inventa più niente.
Cose del tipo: castagnaccio con pinoli e rosmarino. 
Pinoli = torta della Nonna. Togli la Nonna e metti le mele. Ma la nonna di chi poi? La mia no di certo. Che lei altro che pinoli. Gli ultimi anni in cui ormai era vecchierella nelle torte ci finiva di tutto tranne che i pinoli. Ricordo ancora con affetto i fili di lana colorata dentro la ciambella. Anche se poi, diciamo la verità, tolti quelli il resto in fondo era buono. Ciao nonnina. 
E poi c'è la crema. In realtà volevo fare una versione della frangipane coi pinoli ma proprio non ce l'ho fatta a metter tutto quel burro. E così ho tolto il burro e ci ho messo la ricotta. Ed è venuta una favola.

Ecco ora la scheda della farina di castagne.

"Le castagne sono frutti che tutti conosciamo. Esse possono essere utilizzate e conservate in varie maniere e una di queste è l’essiccazione.
Coltivati a castagneto da frutto sono i terreni generalmente profondi, drenati, ricchi di sostanza organica e privi di calcare attivo, che conferiscono al frutto le particolari caratteristiche organolettiche.
Le cure apportate ai castagneti, le forme di allevamento, i sistemi di potatura periodica e pluriennale, tradizionalmente in uso nel territorio, sono atti a non modificare le caratteristiche peculiari dei frutti. La densità di piante in produzione per ettaro normalmente non supera le 150 piante mentre la produzione raggiunge, al massimo, i 30 quintali per ettaro.
La raccolta della castagna domestica, che nel territorio dell’Alta Val Bormida si limita essenzialmente alla varietà “Gabbiana”, viene effettuata solitamente a mano per salvaguardare l’integrità del prodotto ed avviene in autunno tra i mesi di settembre-novembre quando questi frutti sono caduti dagli alberi.

Il metodo tradizionale di preparazione delle castagne secche consta di due fasi: l’essiccazione e la sbucciatura (pelatura o sgusciatura).
L’essiccazione è pratica antica e compare con la diffusione della coltura del castagno e con il problema della conservazione delle castagne per un lungo periodo (non essendoci in passato metodi di conservazione prolungata come il congelamento in freezer si procedeva all’essiccazione che, facendo perdere acqua al prodotto, ne permetteva una conservazione nel tempo assai più lunga rispetto al prodotto fresco). L’essiccazione avviene a fuoco lento in apposite strutture rurali, ora anche in muratura ma in passato essenzialmente in pietra, i cosiddetti “tecci”.
L’essiccatoio è composto da due piani: in quello inferiore, che funziona da caldaia, viene acceso un fuoco, alimentato più volte al giorno con legna di castagno o prodotti forestali di scarto (ceppi, bucce di castagna dell’anno precedente – la cosiddetta “pula” che risulta essere un combustibile ottimale perché non produce fiamma - segatura). Al piano superiore si trova un unico graticcio, solitamente in legno ma anche in metallo come rete a maglia quadrata. I graticci in legno, costituiti da listelli di 3-4 cm di spessore e distanziati tra loro di circa 1 cm sono i più usati perché meno costosi.
Le castagne vengono disposte sul graticcio in uno strato dapprima di 10-15 cm che aumenta gradualmente, in funzione della raccolta, fino agli 80-100 cm al massimo.
Durante l’essiccazione, che può continuare anche per 20-25 giorni consecutivi, il fuoco rimane sempre acceso sorvegliando che la temperatura si mantenga costante tra i 25° C ed i 30° C circa e quando si termina la raccolta i frutti vengono rivoltati (la “girata”) in maniera che lo strato superiore contenente le castagne solo parzialmente essiccate o ancora verdi vada a sostituire lo strato contenente quelle già essiccate, oppure si ricopre l’intero strato con sacchi di juta che permettono comunque l’essiccazione dei frutti posti negli strati più alti e si continua il trattamento per altri 5-7 giorni.
Il peso del prodotto che si ottiene dopo 30-40 giorni di essiccazione è circa 1/3 di quello originario.

Terminata la fase dell’essiccazione, le castagne secche vengono sottoposte alla sbucciatura cioè all’eliminazione dell’epicarpo. In passato, questa operazione veniva effettuata utilizzando diverse
tecniche: le castagne secche, ad esempio, venivano “battute” all’interno di un sacco contro un ceppo o per terra oppure si “pestavano” con apposite calzature dalla suola munita di punte di legno o con cilindri di legno dotati di punte e di un manico. Negli ultimi anni, si procede alla sbucciatura meccanica.
Le castagne secche sgusciate si presentano di colore paglierino chiaro, con una percentuale di difetti tra il 10% ed il 20% (tracce di bacatura, deformazione, rotture, frutti con tracce di pericarpo, ecc.).
I frutti così essiccati, contenenti non oltre il 10% di umidità residua, presentano caratteristiche nutrizionali così suddivise: 80% circa di carboidrati, 3% circa di grassi e 5% circa di proteine.
Prima di essere conservati in sacchi di juta o altri contenitori, per la vendita all’ingrosso e/o al minuto o per la trasformazione in altri sottoprodotti particolari, come la farina, devono essere sottoposti ad un’attenta cernita per l’eliminazione dei frutti difettosi.

Attualmente i castagneti da frutto della nostra valle, ma anche quelli di altre aree italiane ed europee, affrontano una grande problematica: il cinipide del castagno.
Questo insetto, originario della Cina è proveniente dal Giappone ed è arrivato in Italia (e precisamente in Piemonte) una decina di anni fa con alcune varietà giapponesi di castagne ritenute resistenti ad
un'altra malattia, il cancro del castagno.
L’insetto, depone le uova nelle gemme che l’anno successivo dovrebbero svilupparsi e produrre fiori e quindi frutti. Dalle uova nascono delle larve che si alimentano a spese del germoglio stesso e la pianta, per difesa, produce una galla (una deformazione alla gemma e al rametto) dalla quale in estate sfarfallano gli adulti che subito vanno a deporre nuove uova (100-150 per singolo insetto) nelle gemme che si svilupperanno l’anno dopo.
Il danno provocato al castagno, oltre che estetico, è soprattutto a livello di produzione di frutti: si può avere una riduzione nella produzione anche superiore all’80%.
Allo stato attuale la lotta a questo temibile insetto viene fatta con un antagonista anch’esso proveniente dal Giappone (dove i due convivono in equilibrio) che parassita le uova del cinipide.
I risultati però sono ancora lontani dall’essere soddisfacenti anche perché l’antagonista, per poter deporre le proprie uova dalle quali si sviluppano le larve che si cibano delle uova del cinipide, deve poter contare sull’accoppiamento sessuale, mentre il cinipide può contare sul fatto che tutta la popolazione è composta da sole femmine capaci di riprodursi partogeneticamente senza l’utilizzo di un maschio. Questo fatto rende inoltre inutile anche qualsiasi forma di lotta effettuata tramite i feromoni sessuali.
Ci si può auspicare che prima o poi i castagni riescano ad adattarsi al cinipide e che possano tornare a produrre questi preziosi frutti che in tempi non così lontani hanno permesso ai nostri nonni e genitori di superare, in queste aree rurali, la fame dovuta alle guerre."

E ora qui di seguito la mia ricetta e qui invece quella di Serena:

Crostata di farina di castagne, mele e rosmarino

Ingredienti per uno stampo da 24 cm di diametro
200 gr di farina di castagne
100 gr di farina 0
100 gr di burro
100 gr di zucchero
1 uovo
un pizzico abbondante di sale
un cucchiaino di lievito
100 gr di pinoli
150 gr di ricotta
70 gr di zucchero
30 gr di fecola
1 uovo
una mela
un rametto di rosmarino

L'idea era di fare una frolla senza glutine 100% farina di castagne.
Ma poi l'impasto stava venendo una merda e così ho dovuto aggiungere la farina 0. 
Infatti mi sa proprio che con le sole castagne al massimo ci potete fare una polenta.
Per la frolla impastate il burro a pomata (ma non usatelo come crema idratante eh? che ci serve per la torta, anche se l'avete visto fare a Clio), con l'uovo e lo zucchero.
Aggiungete le farine, il sale e il lievito, che vi darà una frolla più morbidosa e sbriciolosa (?!).
Avvolgete la palla nella pellicola e fate riposare in frigo almeno per mezz'ora.
Preparate la crema frullando finemente i pinoli con lo zucchero e la fecola fino ad ottenere una pasta, poi aggiungeteci la ricotta e l'uovo.
Stendete la frolla, bucherellatela e cuocetela in bianco a 180° per 15 minuti. Tiratela fuori, fatela leggermente intiepidire, spalmateci la crema, cospargete col rosmarino tritato (non tanto eh? deve giusto dare una punta aromatica) e appoggiateci sopra la mela tagliata a fettine sottilisssssime (due maroni, per stare in tema, lo so, ma è una sola, non lamentatevi) e rinfilate in forno sempre a 180° per altri 10/15 minuti fino a quando il bordo inizierà a dorare e le mele ad appassire come l'insalata vecchia di una settimana.

54 commenti:

  1. Questa crostata è super deliziosa!!!

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  2. Oltre a polpette, lasagne e tortelli che nitriscono chissà quanta altra roba si scoprirà nitrire nei prossimi giorni. Perché me l’aspetto che la macchia d’olio si allarghi ancora!
    Da questa “frode” mi sento salva per fortuna ma quante altre schifezze nascoste ci vengono propinate tutti i giorni?!?!? Il dubbio viene legittimo se leggere le etichette non serve più a nulla. Quando si riesce a decifrarle fra sigle e caratteri da microscopio!
    Perché quest’anno ho fatto astinenza da farina di castagne?!?!? Sono sempre in tempo a dare la caccia a qualche pacco rimasto. Quel tocco dir rosmarino è la morte sua :D! Un bacione, buona giornata

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    1. non posso che darti ragione. più ci penso e più convinco che preferisco continuare a fare sacrifici in termini di tempo e impegno per farmi le cose da sola, piuttosto che comprarle. almeno limito i rischi :/

      e no, come si fa a fare un anno senza farina di castagne? corri!!! :)
      grazie, ed un bacione anche a te

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  3. questa ricetta è una meraviglia! Il rosmarino poi... che delizia! La vostra scheda è davvero ricca di importanti informazioni, grazie mille! un abcione

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  4. Come dicevo all'amica dall'altro lato, vedere sui vostri blog la farina di castagne mi è sembrata una simpatica telepatia. L'ho usata ieri sera per fare un dolcetto da colazione. Niente di paragonabile alle vostre meravigliose crostate ovviamente, ma anche io ho usato le mele. Che fantasia, eh?! Parlo di me, ovviamente ;-). Mi manca però l'accostamento con la ricotta, giusto perché dalle mie parti se ne fa un grande uso nei dolci ed io ogni tanto vado un po' controcorrente. Vi ho già detto che mi piace questa rubrica a quattro mani e due bocche? :-)

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    1. ahaha no, c'hai ragione, mele e farina di castagne non è che siano proprio un'innovazione :D
      ma che ci dobbiamo fare. non so te, ma spesso le mie ricette partono dagli ingredienti che ho in casa e che devo far fuori.... :D

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  5. Primo, tu mi fai ridere anche se parli di cose che fanno incazzare (leggasi frodi alimentari) :)
    Secondo, anche io voglio quella farina di castagne!!
    Terzo, la torta è spettacolare! E adoro la vostra rubrica :)
    Smack smack

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    1. ..diciamo che tento di sdrammatizzare per non farmi venire l'ulcera :D
      grazie cara Elisa!

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  6. Ecco meno male, se c'è una cosa di cui potrei morire è la castagna che secondo me è una lontana parente della zucca (!!) almeno nella mia testa. E poi la ricotta stempera il sapore della castagna e tutto diventa più uniforme.
    Ma per il cinipide non si potrebbe chiedere a cinesi e giapponesi come lo combattono?
    Gnam!

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    1. infatti hanno importato l'antagonista... che però, avendo bisogno di sesso per la riproduzione, e ergo di un compagno, è più lento del cinipide... :(

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    2. sisiisisi ricotta, pinoli e mele bilanciano la punta amara. ci stanno proprio bene :)
      zucca? mmh. sei strana. ;)

      e per il cinibiribìkodak vedo ha già prontamente risposto la mia socia.
      (e meno male, che sennò mi toccava cercare in google)

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  7. Cari la nonna che lascia cadere di tutto nella torta :)))
    Le castagne non mi piacciono tanto, ma la torta della foto mi stuzzica parecchio! Che dici, è grave? ;)

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    1. mmmh sisi, non ti dico quanto ci divertivamo quando trovavamo nei budini le graffette delle riviste O_O
      e per le castagne, dai, dopo aver provato le delikatessen russe, non vorrai dirmi che ti fermi davanti ad una semplice farina eh??? :)

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  8. t'ho pensata stamane appena sveglia. e poi trovo pure un post. e le castagne sono l'ingrediente della prossima ricetta che voglio pubblicare. non è normale...no. :)

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    1. oh cara ma che bello sapermi nei tuoi pensieri!
      e per la farina vedi? io lo sapevo che eravamo in sintonia! lo sapevo lo sapevo!!! :)

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  9. ma vah... due crostate vanno benissimo, un dolcetto fa sempre piacere, mi strapiace la frangipane con pinoli e ricotta, geniale!!!! un bacione

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    1. ecco appunto, per noi che siamo golose e amiamo i dolci non c'è niente di meglio! :)
      e questa specie di frangipane mi sa la userò un casino anche in futuro. è ottima e velocissima. ma magari con altra frutta secca... che a suon di pinoli dilapido le mie fortune :))

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  10. Le scarpe ai millepiedi è un'espressione Bersaniana. Porco boia!

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  11. Be' se commenta lui dal mio iPhone nuovo, commento anche io eh! Allora, se vuoi fare la frolla quai tutta castagne, invece di fare 66-33, puoi fare 80 castagne e 20 00. O 0 se preferisci. per la frolla doppia daiiiiiii, ho fatto ammenda!!! Ma dici che qui ci pigliano per talebane con sta storia dei prodotti? O per due che si sono rotte i marroni nel dover per forza sempre arricchire le industrie? Dai, a me piace pensare la seconda! Un bacino! Sere

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    1. ah, quindi fino all'80% hai provato? buono a sapersi!
      in realtà volevo mettere solo 200 di farina. ma poi mi è venuta una polenta appiccicossima e ho dovuto rimediare in corsa :/
      e sulle talebane...mmhh sì, forse siamo viste come un po' menosette. ma io non è che voglio far la menosa, voglio solo esser libera di scegliere come nutrirmi. insomma, uno alla fine può anche cenare tutte le sere da mc, basta che sia ben consapevole e informato su cosa sta mangiando e dell'effetto che hanno le sue azioni sul resto del mondo..no? :)

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    2. Maledetto web! Avevo scritto un commento e non me lo ha salvato :-(
      Riprovo in sintesi.
      Scrivevo che l'educazione alimentare non passa solo attraverso la scelta di prodotti di qualità ma anche dalla scelta del prodotto stesso. Se tutte le popolazioni mangiassero carne allevata con tutti i crismi, le risorse del pianeta non basterebbero per soddisfarne la richiesta perchè l'allevamento richiede una quantità di acqua e di terreno molto elevato oltre alla produzione di gas da parte degli animali. L'educazione alimentare passa inoltre anche dalla capacità di combinare al meglio gli alimenti (es. sconsigliato l'abbinamento carne+latticini o carne+legumi) oltre al fatto che l'elevato (quotidiano) consumo di proteine animali porta all'insorgere di gravi malattie (prima di tutto tumori, colesterolo, osteoporosi, infarti,...). Quindi ben venga la scelta di prodotti di qualità ma sarebbe auspicabile fare non solo questo tipo di valutazione ma conosce le quantità da assumere per ogni singolo prodotto.
      Grazie per il lavoro che state facendo, la conoscenza è ricchezza! :-) Buon w/e

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    3. mmh. stiamo mescolando un po' troppe cose.
      se tutte le persone consumassero in generale come consumiamo in occidente, le risorse non basterebbero per tutti. la carne è solo un piccolo aspetto di questo problema. anche i cereali coltivati con il metodo biologico o quelli antichi, con la bassa resa che hanno, non basterebbero a sfamare tutto il mondo.
      per quanto riguarda gli abbinamenti invece ci spostiamo nel campo della salute. e che la dieta dissociata sia la migliore in verità non è provato. c'è chi dice che abbinare più proteine nello stesso pasto affatichi la digestione e chi dice invece che farlo la stimoli. sono correnti di pensiero ma di scientifico non c'è ancora nulla.
      il fatto è che le cose da dire sarebbero tantissime. ma d'altronde questo è un semplice blog di food e non si ha nessuna pretesa, nè competenza, per far educazione.
      il solo messaggio che cerco di far passare, quando mi va e quando riesco ad infilarcelo in un post, è semplicemente quello di esser pienamente coscienti e responsabili delle azioni che si fanno.
      io poi non so quale sia la giusta educazione. non so quale sia il modo migliore di comportarsi.
      so che se compro a km0 faccio del bene a me perchè mangio alimenti più freschi e aiuto l'economia della mia zona, ma so di fare danni altrove perchè magari l'impatto ambientale di una piccola azienda agricola nella mia provincia che produce poco e magari in serra e delle 50 macchine che vanno lì settimanalmente ad acquistare, è maggiore rispetto ad una normale spesa fatta al supermercato.
      quindi insomma, so anche io che scegliere prodotti di qualità non è certo la soluzione a tutti i problemi del mondo nè l'unica strada percorribile, però lo scegliere di aiutare qualcuno che fa un prodotto che ritengo buono per il mio palato, il mio organismo e l'ambiente che mi sta vicino, rispetto ad un prodotto industriale o di bassa qualità, è un qualcosa che mi fa star meglio con la mia coscienza e mi fa dormire sonni più sereni. tutto qui :)

      e grazie a te per avermi dato questo spunto di riflessione.
      buon weekend, finalmente! :)

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    4. Concordo completamente con te sul cercare di essere il più possibili consapevoli delle proprie azioni positive o negative che siano. Volevo solo evidenziare che una buona alimentazione non si esaurisce semplicemente acquistando le cose dal contadino o a km0 ma la buona alimentazione passa anche dall'attenzione alla salute. Sui rischi legati all'assunzione eccessiva di alcuni alimenti ci sono già molte certezze (e naturalmente non lo dico io ma medici e nutrizionisti).
      In ogni caso so che non hai nessuna pretesa di educare ma solo di segnalare buoni produttori (ed è quello che ho fatto anche io con Biolidoro sul mio blog). evviva il venerdì! :-)

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    5. Mi inserisco! :) in realtà quello che dici, Robi, è sacrosanto. Ma quello che sostiene Vale in merito alle varie opinioni contrastanti sulle diete lo è altrettanto. Non c'è nulla di certo, e ogni dieta o consiglio alimentare che esce è ovviamente dimostrato scientificamente. Così, se c'è chi dice che il latte fa bene e c'è chi dice che fa male, sta ad ognuno di noi stabilire se bere latte, non berlo, o berlo moderatamente. Ma c'è una cosa che accomuna tutti questi studiosi: tutti consigliano di mangiare alimenti sani. Le malattie che ci colpiscono oggi sono anche dovute a tutte le sostanze chimiche che, in un modo o nell'altro, ci colpiscono ogni giorno. Che siano lo smog, i pesticidi, le mucche pazze o i cavalli dopati. Purtroppo noi non ci siamo ancora spinte a promuovere nomi di piccoli produttori onesti. Ma sarebbe questo il lavoro da fare: fare conoscere persone di cui ci si possa fidare. Perché è questo il vero problema: oggi ognuno pensa solo a fregare il prossimo, e l'onesta e la sincerità non ci sono più. Quindi, se io potessi fidarmi ciecamente di qualcuno, lo farei. E stai all'erta, perché ci saranno novità a breve, che scoprirai sul mio blog! ;) ...e poi, tanto talebane come noti non lo siamo! Usiamo anche farine o zuccheri raffinati... ;)

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    6. Ah!!! Mi sono scordata!!! Guardate che anche le mucche tristi che non hanno 1 ettaro di terreno in 3, inquinano con i loro tubi di scarico! ... E allora, tanto vale, prima di macellarle, facciamole vivere felici di fare tutte le loro cose non una in faccia all'altra!!! ;)

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    7. Concordo con entrambe ma giusto per fare un esempio: la gotta (malattia che colpiva i ricchi secoli fa tempi in cui ancora non c'erano i conservanti e addittivi o sostanze dopanti ma tempi di consumi elevati di carne) è ancora una malattia dei nostri giorni ed è anche in aumento. Per non parlare del diabete che insorge in età infantile a causa dell'elevato consumo di zuccheri che sono presenti anche se prepariamo tutti i giorni una torta con gli ingredienti più sani.
      Se partiamo dalla fisiologia umana, valutando la dentizione e il tipo di apparato digerente possiamo aver chiaro con che cibi dovremmo nutritrici. Se si confronta l'apparato digerente di un carnivoro con quello di un animale che si nutre prevalentemente di elementi vegetali si potrà vedere che quest'ultimo è similissimo al nostro. Quindi non sto facendo riferimento ad un tipo di dieta (zona, Dukan, del fantino, dissociata, ecc.) ma proprio alla tipologia di cibo che si ingerisce. Provate a mangiare per due mesi proteine animali (sanissime) e verdure biologiche tutti i giorni e poi verificare il valore di acido urico nel sangue; oppure ad eliminare totalmente lo zucchero dall'alimentazione. Ho provato entrambe le esperienze e la qualità del cibo assunto porta allo stesso risultato. Quindi sono TOTALMENTE d'accordo con il vostro ragionamento, lo condivido al 100% ma ho solo voluto aggiungere una riflessione che si riassume nella considerazione che la qualità non è la solo caratteristica necessaria per vivere in salute. Ciao belle fuse! :-) Scusa Vale per aver abusato del tuo spazio ma per me questo è un argomento molto importante perché l'ho provato sulla mia pelle e ho visto da vicino quello che può accadere. Buon sabato.

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    8. Anche io Robi concordo con questo ragionamento! Nella mia esperienza personale, la differenziazione alimentare, molta frutta e verdura è stato il primo step. Solo dopo ho iniziato a ragionare sulla qualità e a conoscere i produttori. L'educazione alimentare è una materia difficile, con molte tematiche di approfondimento! E bisogna studiare tanto... cosa che non bisogna mai smettere di fare, perché come dici tu, il sapere è ricchezza! Quindi mi sa che non smetteremo mai di studiare! Ogni tanto ne scopro qualcuna che mi lascia a bocca aperta! :) buon weekend! E queste discussioni ben vengano! Magari avere tanti commenti costruttivi, vero Vale? Un bacino! Sere

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    9. Ecco, bene! Bello vedere che alla fine siam tutte d'accordo!
      Quindi insomma, viva i prodotti naturali, viva la frutta la verdura i cereali i legumi e abbasso le proteine animali e i grassi saturi :))

      e poi chissà, magari la prossima rubrica la faremo tutte insieme sull'educazione alimentare ;)

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  12. La vostra menosezza (menosità?) a noi ci piace. I'm watching you!

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    1. ..è perchè in fondo in fondo (ma mica poi così tanto) sei menosa anche tu! :P

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  13. Accipicchia, e per fortuna che la scheda l'ha fatta Serena, che sennò a scrivere sto post ci mettevi di più che a mettere le scarpe ai millepiedi. Il ragionamento che ti ha portato alla crostata mi piace moltissimo (oltreché la crostata ovviamente) e mi ha fatto sorridere la nonna che mette i fili di lana nella ciambella. Assomiglia molto alla mia di nonnina, che pur non essendoci più, allieta ancora le mie giornate con i suoi ricordi, che se io inizio un milione di cose, ne finisco tre e nel mezzo c'è il caos... figurati come doveva essere lei, il mio spirito guida...vabbè ho divagato a sufficienza. Ah no! Mi son scordata... ma non solo le cose sane si possono fare, ma sarà anche poi vero che costano tanto di più??? Ma tutti gli ingredienti incomprensibili che mettono nelle cose costano secondo me, e anche tanto, è l'abitudine al pensiero e soprattutto la codifica per renderle ripetibili ovunque la nostra rovina (mi sono spiegata???) Un bacione ragazze (che oramai per me siete tre, e quando parlo con una parlo con tutte).

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    1. Ecco, sai che ti do ragione su tutto??
      Sulla scheda che per fortuna ha fatto Serena (mannaggia, la prossima è mia! aaaargh), sulle divagazioni e sulle cose che non è poi vero costano di più.
      E sì, sei stata chiarissima :)
      Tre baci a te e a presto

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  14. Tu lo sai no che io ci sono cresciuta in mezzo ai cavalli? E che questa notizia mi ha azzoppato un garretto! Ti confido che le polpette all'IKEA non le ho mai prese perché per principio io NON prendo polpette a meno che non le faccia io, ma mia figlia e mio marito invece le porzioni da 20 (a testa) con secchiate di marmellata a fianco....c'ho ancora lo stomaco in disordine al solo pensiero.
    Sulla farina di castagne con me sfondi una porta aperta. Semplicemente l'adoro, trasformata anche in pastasciutta e non solo in dolci (i biscottini sono favolosiiii), e onestamente la userei anche ad agosto, senza grossi pregiudizi. Meravigliosa la crostata in amarcord di castagnaccio!
    Ti mando un bacio stellona.
    Pat

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    1. Ahia, sì so di te e dei cavalli..e pure da corsa, vero??
      Ammazza chissà quanto ragù ti sei mangiata.
      Ahaha no dai scherzo, questa era un po' cattiva e macabra.

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  15. Ciao Vale, io adoro le castagne. Quindi ti rubo la ricetta!!! Mi sono appena iscritta tra i tuoi lettori e ti seguirò molto volentieri. Se ti va passa a trovarmi anche tu. A presto!

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    1. Ruba pure quello che vuoi! Passerò a trovarti e ruberò qualcosa anche io ;)

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  16. Ciao io sono Anna di Fooduel.com. Questo è un sito dove le ricette valutano gli utenti 1-10.
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    saluto

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  17. mi piace da matti che ricetta particolarissima e quanta minuziosità nella descrizione splendido post

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    1. grazie Simona! occhio che ora ti chiedo il riassunto ;)

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  18. Vale, la ciambella della nonna con i fili di lana è stata la ciliegina sulla torta. Ma dove trovi tutto questo spirito!?!? Sei fantastica.
    Quello che dici tu delle "cose" da mangiare confezionate lo condivido pienamente.
    Da tempo acquisto prodotti dei quali ho già letto l'etichetta ed evito quando posso la grande distribuzione che propina un sacco di schifezze egregiamente imballate ed esteticamente accattivanti alle quali risulta difficile sottrarsi...
    Dovresti leggere il libro di Pollan " In difesa del cibo", nel quale l'autore consiglia caldamente di evitare i supermercati e di non comprare niente che non avrebbe comprato la propria nonna... Un bacio e continua così!

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    1. Eh guarda, a ripensarci ora la storia della nonna fa ridere anche me, ma ti assicuro che ai tempi non ne ero così contenta :DD
      Grazie per il suggerimento del libro, me lo segno! Ti farò sapere :)
      Grazie mille e a presto

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  19. ops... la torta è bellissima :)

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  20. Eccomi, da quanto tempo non venivo a casa tua? Troppo :)
    E arrivo perfetta con il vostro post sulla farina di castagne, di cui letteralmente vado pazza.. ci ho fatto di tutto, crostate, crumble, biscotti, pasta, gnocchi, ravioli, crepes.. e mai mi ha deluso.
    Anzi ora che ci penso, mi manca una lasagnetta e ho giusto una cifra di radicchio tardivo che con la sua "amaritudine" vedo perfetto vicino alla castagna. Che dici, la tento?
    Certo, io devo ammettere che per via di etichette sono un po' meno consapevole, evito per principio alcuni prodotti e punto sempre sulle cose che ho scelto "quella volta ogni tanto" con calma e ragionandoci, ma l'ultima farina di castagne era decisamente meglio della solita! Sono andata a vedere: farina di marroni toscani, macinata a pietra... fretta si, ma si vede che c'ho l'occhio addestrato a guardare bene ;))
    Un abbraccio!

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    1. ciao Cinzietta! che bello rivederti qui!
      ottima la farina di castagne eh??
      eddai, prova anche col radicchio e facci sapere, per me funziona! :)
      e sulle etichette son d'accordo, una volta ogni tanto ci può stare, di certo non muore nessuno ;)
      un abbraccio gigante anche a te

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  21. A casa mia abbiamo aperto una tavola rotonda sulla farina di castagne. A me piace, la uso, amo anche il sapore un pò "forte". Ma chi mi sta accanto non la pensa così e anche mia madre me l'ha bocciata... gusti, lo so. Ma io non demordo, eh. Io continuo a usarla e voglio allargare anche le ricette, non fare solo torte... e poi dopo aver letto il tuo post sono anche più informata... :-)

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    1. eheh la farina di castagne o la si ama o la si odia :)
      è una diatriba infinita.
      ma insisti, vedrai che alla fine basta trovare la ricetta giusta per accontentare tutti ;)
      grazie e a presto!

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  22. Grazie della storia e della ricetta purtroppo per me a parte le caldarroste acquistate o fatte in casa il resto non mi piace. Ho fatto una volta una specie di polenta con la farina di castagne ma ero alle prime armi....era diventato un mattone nessuno ovviamente l'ha mangiato ma a parte questo sono troppo dolci per me. Ciaooo e buona settimana.

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    1. grazie Edvige!
      eh si, usata in purezza è un po' troppo forte anche per me. ma hai provato a mischiarla con altre farine? gli da un pizzico di dolcezza buonissima!
      almeno per me :)
      grazie ancora e buona settimana anche a te

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  23. Ora non ti posso leggere perché devo scappare in pisina (e dato che la piscina è fuori al Raccordo sicuramente ci sarà un traffico bestiale... insomma DEVO andare).
    Però quandotorno - torta salata permettendo - mi siedo qui e leggo tutto quello che non ho potuto leggere ora.
    Intanto ti saluto e sono molto contenta di averti trovato (mi sembra RItrovato.
    Ciao.
    Dann/www.cucinaamoremio.com

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